La diffusione degli smartphone ha decretato gradualmente la fine delle fotocamere compatte, ha reso quasi inutile l’utilizzo di videocamere per usi amatoriali, ma soprattutto ha trasformato tutti i possessori di cellulari in fotografi e videomaker.
L’impugnatura naturale degli smartphone, ovvero il modo in cui li teniamo in mano, però ha determinato la crescita di un fenomeno fastidioso, una brutta abitudine: la registrazione di video verticali, ovvero in modalità “portrait” anzichè “landscape”. Scattare foto di tipo portrait può essere ancora accettabile, se non necessario, per esigenze di inquadratura, ma filmare in maniera verticale, sebbene possa essere comodo, genera un video sgradevole, che molto spesso non è nemmeno in grado di riprendere l’oggetto del video nella sua interezza.
Da anni guardiamo schermi: a casa guardiamo la TV, in ufficio lavoriamo al computer, nel tempo libero andiamo al cinema, ecc ecc. Come mai in questi casi gli schermi sono sempre stati landscape, cioè larghi orizzontalmente?
I nostri occhi sono posizionati in orizzontale, il che crea un angolo di visione più ampio in orizzontale che in verticale. Quindi il motivo per cui gli schermi sono orientati in orizzontale è abbastanza ovvio: uno schermo largo si adatta alla nostra anatomia meglio di uno schermo alto.
Ciò nonostante è abbastanza diffusa l’abitudine di filmare in verticale, rendendo di fatto i video poco usabili quando vengono visualizzati su altri dispositivi. Filmare in maniera verticale marchia i video come fruibili esclusivamente da smartphone e ogni visualizzazione in altri dispositivi li rende inguardabili. Un esempio banale è registrare un video in modalità portrait con il cellulare e poi vederlo al pc o in TV. Un esempio emblematico sono i video amatoriali che spesso vengono mostrati in programmi televisivi, che diventano dei rettangoli verticali su un fondo nero, oppure con dei riempitivi sui lati.
Un altro caso di scarsa usabilità dei video verticali si ha quando vengono caricati su YouTube o altre piattaforme di video streaming, qui un esempio. Come si vede la resa del video non è gradevole, a meno che non venga visualizzato in uno smartphone. Invece filmare come in quest’altro video rende la fruibilità accettabile, sia da computer sia da smartphone (in quest’ultimo caso si può eventualmente ruotare lo schermo per ottimizzare la visualizzazione).
Probabilmente, se per assurdo non fossero stati inventati gli smartphone ma soltanto i tablet, il fenomeno dei video verticali non sarebbe esistito! Realizzare video verticali sarebbero stati dei casi rarissimi perchè si sarebbe scelto sempre l’orientamento orizzontale, sia perchè abituati da sempre a vedere gli schermi così, sia perchè non sarebbe stato possibile impugnarlo verticalmente con una sola mano.
Filmare in verticale è un fenomeno scaturito non soltanto dalla diffusione degli smartphone ma anche dall’utilizzo dei social network, i quali, basandosi sul desiderio di condivisione degli utenti, hanno dato un’ulteriore spinta a registrare dei video… e a farlo in maniera sbagliata, dal momento che sulle varie piattaforme social l’orientamento dei video non è un problema.
Ciò nonostante sarebbe preferibile seguire il naturale orientamento degli occhi piuttosto che il modo naturale di impugnare il telefono. Pertanto, prima di fare un video impiegate un secondo in più per ruotare il telefono!
C’è solo una cosa peggiore di registrare i video in verticale: ruotare il telefono durante la registrazione! In qualsiasi modalità si cominci a registrare, non va fatto assolutamente, altrimenti si costringono i destinatari del video a girare il dispositivo, quando possibile… altrimenti devono girare la testa!